Panche posturali

Quando si tiene uno stile di vita sedentario, la muscolatura tende ad accorciarsi e se non si interviene per tempo si rischia di andare incontro a mal di schiena, lombalgie o, peggio, ernie cervicali o lombari. In una società dove sedentarietà, stress e posture scorrette sono all’ordine del giorno, si capisce l’importanza di un aiuto esterno per evitare al corpo il problema della retrazione muscolare. Le panche posturali proposte da Tapis Roulant Store coniugano la comodità con il meglio delle tecnologie di ultima generazione per il fitness riabilitativo. Nel nostro catalogo troverete certamente l’attrezzo che fa al caso vostro e potrete approfittare delle offerte, acquistando direttamente online con la garanzia di una spedizione rapida e sicura. Per qualsiasi informazione o richiesta, saremo lieti di aiutarvi: contattateci ai nostri recapiti.

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Cenni storici

La prima panca posturale è pancafit, nasce alla fine degli anni ‘90 grazie al professor Daniele Raggi. Dopo un grave incidente che gli causò una lussazione sacroiliaca grave, nessuna delle terapie in voga all’epoca riuscì a farlo stare meglio. Grazie alle sue conoscenze di fisioterapista, iniziò a sperimentare diverse tecniche riabilitative e costruì in casa una rudimentale panca a forma di V, dove iniziò a posizionarsi studiando i movimenti e la respirazione. Questo primo lavoro riabilitativo trova la massima espressione nei seguenti principi:

  • il delicato allineamento posturale sia passivo che attivo (autoallungamento) che coinvolge una particolare respirazione;
  • l’azione della forza di gravità, regolabile a seconda dell’inclinazione delle due assi;
  • il tempo di permanenza in una precisa postura decompensata. In altri termini, si costringe il corpo a far emergere le tensioni compensate, nascoste, responsabili del dolore.

Nel 1997 nascono i primi corsi di formazione per diffondere i concetti fondamentali della riabilitazione su panche posturali e la propagazione del metodo è tanto rapida da riscuotere risonanza mondiale. Ad oggi, atleti di fama olimpionica così come le squadre nazionali di calcio si avvalgono regolarmente di tale metodo, che viene anche insegnato nelle scuole di Posturologia sia private che universitarie.

Come sono fatte le panche posturali

La panca posturale è composta da una base in legno che aderisce interamente al pavimento. Sopra questa struttura si articolano due tavole in legno, poste al centro della base, in grado di inclinarsi dal lato opposto per formare una struttura a V regolabile in apertura. A questa struttura di base si possono aggiungere numerosi accessori in base alle esigenze: cinghie blocca gambe, elastici e cuscini cervicali, per migliorare la postura del soggetto assicurando il massimo beneficio. Le panche posturali sono in grado di riequilibrare la postura andando ad agire sulla globalità delle catene cinetiche attraverso l’allungamento di tutti i muscoli che normalmente non si riescono a coinvolgere nelle attività quotidiane. Non si tratta di un normale stretching analitico, ma di un allungamento muscolare mirato studiato per impedire errati meccanismi compensativi.

Come funzionano le panche posturali

Le panche posturali servono ad allenare la flessibilità muscolare in maniera globale. I muscoli sono in grado di contrarsi in modo attivo, ma non sono invece in grado di allungarsi se non in modo passivo. L’apparato locomotore ha bisogno di una certa cura per conservare il proprio equilibrio. Uno dei problemi più comuni è quello della retrazione muscolare, provocata dalla fibrotizzazione connettivale interna ai muscoli, ma reversibile grazie a trattamenti specifici su panche posturali. I muscoli retratti scompensano non soltanto il distretto primariamente interessato, ma anche altri apparentemente lontani che subiscono indirettamente questa condizione. Traumi e contratture apparentemente insignificanti possono provocare dolore e poi ipomobilità, l’organismo compensa modificando la postura e rinforzando altre zone, che se iper sollecitate rischiano di andare in sovraccarico nel lungo periodo (ad esempio, un piccolo dolore su una gamba da in piedi può portare a spostare totalmente il peso sull’altra, e questo ha delle conseguenze su articolazioni e legamenti).

Con le panche posturali non si va a sollecitare direttamente la zona dolorante, ma al contrario si tratta la zona ipocinetica (non dolente), diventata tale per un malfunzionamento dovuto a vari fattori da ricercare nell’esperienza quotidiana di ogni singola persona. La panca posturale quindi agisce sulle catene muscolari eliminando i compensi per far emergere le tensioni. Solo a quel punto si può trattare lo scompenso, grazie al cambio di postura che deriva dal trattamento.

L’importanza della respirazione

La respirazione ha un ruolo fondamentale nella sessione di allungamento sulla panca posturale: una regolazione sbagliata del respiro può compromettere tutto l’esercizio. È fondamentale che il diaframma, muscolo principale della respirazione, strettamente connesso alla colonna vertebrale e a tutti gli organi interni, si decontragga in modo da lasciar andare più facilmente le tensioni. Importantissima è la respirazione che deve svolgersi in modo tale da allontanare il centro frenico (il tendine centrale collocato nel punto di massima convessità della cupola diaframmatica da dove si irraggiano i fasci muscolari) dal diaframma, provocandone il rilasciamento che a sua volta aiuta a ridurre la lordosi lombare. Con lo sblocco del diaframma si migliora l’atto respiratorio, la postura e la coordinazione neuromuscolare.

Differenza con lo stretching

Lo stretching tradizionale produce un allungamento della muscolatura a livello locale o settoriale. Quando facciamo stretching ci allunghiamo da una parte e allo stesso tempo ci accorciamo dall’altra, quindi non riusciamo ad assumere la postura più corretta per allungarci realmente e in maniera efficace. Le panche posturali, invece, riequilibrano le tensioni agendo in maniera simmetrica sulle catene muscolari, rifuggendo da tutti quei compensi escogitati dal corpo per sfuggire al dolore. L’allungamento muscolare globale decompensato permette una tensione graduale e progressiva delle catene muscolari, raggiungendo il limite dell’elasticità del tessuto muscolare senza però superarlo.

Benefici

Alla luce di quanto detto, la panca posturale permette di allungare tutta la muscolatura senza contrazioni affinché l’intero organismo possa trarre beneficio dallo sblocco delle tensioni. Ne consegue un miglioramento di diversi stati patologici: artrosi, stasi linfatiche e venose, ernie (sia discali che iatali), ipotrofia muscolare, cefalee muscolo-tensive, lombalgie e mal di schiena in generale. Possono trarre beneficio tutti i soggetti con dolore alla colonna vertebrale, alle articolazioni, oltre a chi necessita di decontrarre la muscolatura tesa a causa di traumi o posture sbagliate.

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